Quando si opera con l’analisi sensoriale di fatto la rilevazione dei dati avviene mediante il linguaggio e la dimensione del percepito espressa con scale aggettivate (in via di estinzione, per fortuna) o numeriche, discrete e continue. Ma cosa succede quando invece ci rivolgiamo alle neuroscienze e quindi abbiamo una misurazione che porta direttamente al lavoro del cervello? L’International Academy of Sensory Analysis opera da quasi due anni con la correlazione tra misurazioni classiche e misurazioni attraverso EEG, ECG e conduttanza cutanea, sia su vini, sia su altri prodotti come per esempio il caffè. Sentiamo quindi dalla voce di una protagonista del versante neuroscientifico, la ricercatrice del Cnr di Pisa Lucia Billeci, quali sono stati i risultati raggiunti.
Al link il suo intervento al workshop che si è tenuto Vite Colte a Barolo.